Weekly Playlist N.44 (2021)

 

Pure per questo episodio gli inediti che vi presentiamo non corrispondono proprio all’assoluta maggioranza della programmazione, come invece più spesso usa nei giovedì a marchio Pagan Storm Webzine da giusto qualche annetto.
Le alternative però non mancano mai e, in una puntata ad alta densità di ricorrenze tutt’altro che banali, noi partiamo in maniera tutt’altro che banale dall’unica feature inclusa a nostra più totale discrezione, la quale ci riporta al 2006 in compagnia del duo teutonico Nihil Nocturne: è dal loro secondo album dal titolo di Wahnsinn.Tod.Verrat” che proviene la nostra personale opener fresca di giornata “Licht, Verzehre Mich!”, ed è anche dalla loro Dortmund che risaliamo verso Oriente alla volta della gelida madre Russia per tributare un altro titolo della gloriosa End All Life di casa NoEvDia che, del tutto a sorpresa, si è rivelato disco della settimana e certamente non soltanto… La mostruosa triade Blackdeath di stanza a San Pietroburgo si è inserita a forza nei nostri piani di ascolto come nelle inquiete visioni notturne di tutti gli amanti del Black Metal ostico e fieramente per pochi, tanto è stata sconvolgente l’esperienza della redazione nei trentaquattro minuti spaccati di Also Sprach Das Chaos”; per un primo contatto con l’abisso apertosi così all’improvviso vi consigliamo una piccola lettura introduttiva, e se vi sentite ancora pronti a ciò che vi attende allora non vi resta che gettarvi su “Paralysiertes Äquinoktium” sperando di uscirne illesi.
Seppure in extremis, ottobre si è quindi distinto per la puzza di gas sotterraneo sprigionata da questi signori delle tenebre e dai loro degni compari di Francia Hegemon; ma mentre ci sciacquiamo il volto per riacquisire vista e olfatto non scordiamoci di essere finalmente giunti al mese di novembre, quotatissimo dagli esperti per il primo posto tra i dodici vissuti di recente. Ok, ormai ve lo ripetiamo ogni settimana alternando quei cinque o sei nomi da sudori freddi, ma non potete biasimarci quando continuano ad uscire anticipazioni una più stuzzicante dell’altra, stavolta a cura dell’asse al 100% tedesco di DauþuzDer Weg Einer Freiheit. I manovali turingi rispettano la loro indole stacanovista ma allergica a qualsiasi glorificazione, badando soltanto al fascino che una composizione quale “Der Bergschmied IV: Zauberwerk” è capace di esercitare, e che da questo venerdì potremo apprezzare sull’intero Vom Schwarzen Schmied”; i raffinati dandy bavaresi torneranno invece in azione dal weekend successivo con l’atteso Noktvrn”, dove compare l’introversa “Immortal” che abbiamo scelto come ultimo sublime atto del presente appuntamento.
Mentre però in Germania sganciano intere tracce per tenere alte le aspettative, in Italia c’è chi preferisce dei trailer a suon di vinello locale ed outfit da brigante d’altri tempi in preparazione di un EP che ancora non è dato sapere quando salterà fuori se non che avverrà apparentemente a dicembre: sarà del resto per le gioie regalateci in passato dal fu Haruspex in studio come sugli innumerevoli palchi calcati, ma a dispetto delle vere o presunte rivoluzioni sbandierate sul venturo Dark Italian Art” per noi è impossibile non provare curiosità verso un nuovo prodotto a firma Selvans, né crediamo ci riesca buona parte del pubblico appassionato ai rumori neri di casa nostra; godetevi quindi il cavallo di battaglia “Versipellis” dall’eterno esordio Lupercalia”, e non guardatevi mai alle spalle. Non si sa cosa ci si potrebbe trovare.
Fatta fuori la prima metà di playlist, di fronte al viandante sul mare di frequenze si dispiega una cinquina di anniversari non solo di raro gusto ed eterogeneità, ma recante tra le fila la del tutto singolare circostanza di due compleanni inerenti alla medesima band, e dunque per la prima volta in cinque anni di playlist due brani su dieci firmati dallo stesso gruppo; nella fattispecie il glorioso monicker Blut Aus Nord qui realmente ritratto tra passato e presente, o meglio tra i venticinque anni compiuti da Memoria Vetusta I: Fathers Of The Icy Age” ed i dieci raggiunti da 777 – The Desantification”: nella speranza che lo Chardonnay d’annata sciabolato per l’occasione non suggerisca a Vindsval un nuovo full-length dei Forhist, ecco allora srotolarsi l’accidentato sentiero che da “Day Of Revenge (The Impure Blood Of Theirs)” ci conduce fino a “Epitome XIII”. La sezione 2011 del nostro prestigioso schedario Darkest Past si allarga così fino a comprendere il secondo capitolo della famosa trilogia a cura del visionario francese, e potrebbe addirittura estendersi all’ancora oggi fenomenale Ulg” dei Metsatöll, su cui qualcuno dei nostri potrebbe forse essere al lavoro proprio mentre ne parliamo qui; in ogni caso, correte a ripassare il quinto parto dell’istituzione estone, a partire magari dalla cadenzata e spettrale “Rabakannel”. Dalla ruvidità del loro basso e del vocione di Markus Teeäär si passa, in un salto indietro di un decennio e parecchi chilometri a dividere la zona baltica dall’attualmente innevata Austria, all’etereo ed eterno fascino dei venerabili Summoning. Molto meno riverito di quanto meriti, per i suoi vent’anni Let Mortal Heroes Sing Your Fame” viene per ora tributato con “Our Foes Shall Fall”, ma ci auguriamo che quell’oretta libera che non sapete mai come passare oggi ve la riserviate per l’interezza di questo gioiello proveniente dalla Terra di Mezzo, oltre che dal genio di due grandi autori a tutto tondo. Si chiude infine con le trentacinque primavere di un piccolo grande classico dal Brasile più oscuro che avrebbe rivoluzionato a suon di manate e nel giro di qualche anno il lessico intero di un luogo che, nonostante la forzosa rivalutazione di varia immondizia e nonostante i numerosi tentativi di auto-sabotaggio da parte dei diretti interessati, continua giustamente e largamente ad essere sinonimo di Sepultura. Prima dei capolavori sotto la vecchia Roadracer e delle oscenità a ritmo di bonghi, prima di Andreas Kisser e di Gloria Cavalera, c’erano solo tre ragazzotti i cui sforzi nel creare la musica più demoniaca possibile sono documentati nel trentacinquenne debutto Morbid Visions”. Quindi via di title-track ed apprezziamo i suoi tre minuti e mezzo di caos, che la vita è già complicata di suo.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Nihil Nocturne“Licht, Verzehre Mich!” (from Wahnsinn.Tod.Verrat”, End All Life Productions 2006)

2. Blut Aus Nord“Day Of Revenge (The Impure Blood Of Theirs)” (from Memoria Vetusta I: Fathers Of The Icy Age”, Impure Creations Records 1996)

3. Blackdeath“Paralysiertes Äquinoktium” (from Also Sprach Das Chaos”, End All Life Productions 2021)

4. Metsatöll“Rabakannel” (from Ulg”, Spinefarm Records 2011)

5. Summoning“Our Foes Shall Fall” (from Let Mortal Heroes Sing Your Fame”, Napalm Records 2001)

6. Sepultura“Morbid Visions” (from Morbid Visions”, Cogumelo Records 1986)

7. Dauþuz“Der Bergschmied IV: Zauberwerk” (from Vom Schwarzen Schmied”, Amor Fati Productions 2021)

8. Selvans“Versipellis” (from Lupercalia”, Avantgarde Music 2015)

9. Blut Aus Nord“Epitome XIII” (from 777 – The Desantification”, Debemur Morti Productions 2011)

10. Der Weg Einer Freiheit“Immortal” (from Noktvrn”, Season Of Mist Records 2021)

Michele “Ordog” Finelli

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